Articolo apparso sul sito www.youreduaction.it
L’obiettivo è far raggiungere a tutti gli alunni il massimo grado possibile di apprendimento e partecipazione sociale, valorizzando le differenze presenti nel gruppo classe. TUTTE le differenze
Come gli alunni non imparano tutti nello stesso modo, così gli insegnanti non insegnano con lo stesso stile. Nella prospettiva della didattica inclusiva, le differenze non vengono solo accolte, ma anche stimolate, valorizzate, utilizzate nelle attività quotidiane per lavorare insieme e crescere come singoli e come gruppo. |
- I compagni di classe sono la risorsa più preziosa per attivare processi inclusivi.
È necessario incentivare e lavorare su collaborazione, cooperazione. In particolare sono da valorizzare le strategie di lavoro collaborativo in coppia o in piccoli gruppi.
L’apprendimento non è mai un processo solitario, ma è profondamente influenzato dalle relazioni, dagli stimoli e dai contesti tra pari.
- Per attivare dinamiche inclusive è fondamentale potenziare le strategie logico-visive, in particolare grazie all’uso di mappe mentali e mappe concettuali. Sono di grande aiuto tutte le forme di schematizzazione e organizzazione anticipata della conoscenzae, in particolare, i diagrammi, le linee del tempo, le illustrazioni significative.
3. Per valorizzare le differenze individuali è necessario essere consapevoli e adattare i propri stili di comunicazione, le forme di lezione e gli spazi di apprendimento.
Adattare significa variare i materiali rispetto ai diversi livelli di abilità e ai diversi stili cognitivi presenti in classe. L’educazione al riconoscimento e alle gestione delle proprie emozioni è indispensabile per sviluppare consapevolezza del proprio sé. 5. Sviluppare consapevolezza in ogni alunno rispetto ai propri processi cognitivi è obiettivo trasversale a ogni attività didattica. L’insegnante agisce su quattro livelli di azione metacognitiva, per sviluppare strategie di autoregolazione e mediazione cognitiva e emotiva, per strutturare un metodo di studio personalizzato e efficace, spesso carente negli alunni con difficoltà. La valutazione deve sviluppare processi metacognitivi nell’alunno e, pertanto, il feedback deve essere continuo, formativo e motivante e non punitivo o censorio. |