COS’È IL TRAINING AUTOGENO? QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE VENGONO RAGGIUNTI?
Gli esercizi di training autogeno vennero introdotti per la prima volta intono ai primi anni del 900, ad opera di uno psichiatra, Johannes Heinrich Schultz. La tecnica venne studiata per cercare di aiutare i suoi pazienti a raggiungere dei livelli di benessere generale. Il training autogeno, dunque, è una pratica di rilassamento che serve per eliminare l’ansia. Di fatto è un vero e proprio allenamento nel riuscire a gestire con abilità le proprie emozioni. Lo stato umorale in cui ci troviamo ha infatti una grandissima influenza sul meccanismo di funzionamento del nostro corpo. Ad esempio, quando abbiamo paura, nel nostro corpo aumentano i livelli di adrenalina che comportano poi tachicardia.
Per iniziare a praticare le tecniche di training autogeno è molto importante che l’individuo non soffra di patologie come depressione, disturbi della personalità o bipolari. Invece può training autogeno essere tranquillamente praticato da chi è in stato di gravidanza, in quanto non comporta degli sforzi eccessivi.
Si consiglia sempre di seguire un corso di Training Autogeno con operatori certificati, evitando il “fai da te” attraverso vari video di you tube.
Il training autogeno può essere sfruttato per diversi motivi come per combattere l’ansia o per dormire meglio. Affinchè si possano ottenere dei risultati concreti è però necessario essere costanti nell’esercizio.
Il training autogeno di Schultz prevede infatti che il paziente apprenda gli esercizi gradualmente tramite effetti suggestivi che poi è comunque in grado di riprodurre in maniera autonoma.
Gli esercizi di training autogeno agiscono a livello fisico perché migliorano il benessere, a livello psicologico e a livello fisiologico perché ci permette di riequilibrare il nostro sistema endocrino e quello nervoso.
Il training autogeno di Schultz si basa su degli esercizi molto semplici. Durante l’esecuzione è molto importante stare attenti alla respirazione e fare in modo che diventi un meccanismo sempre meno controllato. Ad esempio, l’esercizio della pesantezza serve per far rilassare i muscoli, mentre quello del calore, serve a produrre una vasodilatazione per far aumentare il flusso sanguigno. Il training autogeno è dotato di molti esercizi per l’ansia, come quello del calore. Infatti la vasodilatazione permette di raggiungere uno stato di calma e di relax.
In generale il training autogeno si divide in due gruppi di esercizi: quello inferiore e quello superiore. Quelli del training autogeno inferiore lavorano sul corpo migliorando anche alcuni stati e patologie, mentre il superiore si basa più su delle tecniche di meditazione e di rilassamento. Il training autogeno funziona in caso di disturbi del sonno, alimentari, della sessualità, dipendenze e ansia.