POTENZIAMENTO DELL’APPRENDIMENTO
Il potenziamento delle abilità cognitive è un intervento che ha l’obiettivo di sostenere il normale sviluppo di una funzione, così da favorirne la maturazione permettendo il raggiungimento delle sue massime potenzialità.
Gli interventi di potenziamento possono essere applicati anche in situazioni di difficoltà marcate e a qualsiasi età. L’obiettivo principale del potenziamento è, infatti, far sì che ogni individuo possa raggiungere il suo massimo potenziale e sentirsi, così, uno studente più efficace e motivato verso l’apprendimento.
Questo significa appunto che il cervello umano ha, fin dalla nascita, alcune potenzialità da far evolvere ed accrescere. I circuiti cerebrali non sono immutabili dalla nascita all’età adulta: nei primi anni di vita hanno un enorme potenzialità di sviluppo. E ciò è determinato in parte dalla programmazione genetica, ma in buona parte dalle esperienze di apprendimento. Sono queste che modellano le funzioni cerebrali. Si tratta della cosiddetta “plasticità neurale”, una caratteristica specifica del cervello umano, che gli permette di adattarsi all’ambiente; infatti, è ormai provato che il sistema neuropsicologico basale si organizza in maniera da rispondere agli stimoli ambientali e di istruzione.
Il concetto di potenziamento deriva da quello di sviluppo prossimale proposto da L. Vygotskij (1934). Secondo lo studioso, la zona di sviluppo prossimale corrisponde allo spazio intermedio tra il livello di sviluppo attuale del bambino, determinato dalla sua capacità di soluzione di problemi in modo indipendente, e il suo livello di sviluppo potenziale, definito dalla sua capacità di soluzione dei problemi con l’assistenza di un adulto o attraverso la collaborazione con bambini più capaci.
Il potenziamento cognitivo viene effettuato attraverso l’impiego di diverse metodologie come per es. il metodo Feuerstein.